Pulizie in corso

Mompracem
Le parole sono importanti!
20080620 17:32

Mario Rigoni Stern

Il sergente è tornato a baita.

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20070423 20:01

Non avete da perdere che le vostre catene

Incipit: qui ci starebbe qualcosa del tipo di solito non faccio queste cose, ma…, ma il vero snobblogger sa che, ormai, deve evitare questo tipo di frasi, anche a rischio di sentirsi un po’ livejournaler dentro. I meme sono roba con cui si può giocare, ormai sono roba da α-blogger.

Bene, ordunque, per colpa di frammento, eccovi cinque incipit, in ordine più o meno cronologico (mio, naturalmente):

  1. In una caverna sotto terra viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima.

    Lo hobbit, J. R. R. Tolkien
  2. Stando al libro della Genesi, Dio creò per primo l’uomo. La donna fu non soltanto un ripensamento, ma un’amenità. Per quasi duemila anni si ritenne che questo sacro testo giustificasse la sua subordinazione e ne spiegasse l’inferiorità; poiché, anche in quanto copia, ella non era una copia molto ben riuscita. Esistevano differenze. La donna non costituiva una delle più belle opere di Dio.

    L’origine della donna, Elaine Morgan
  3. Lucio Lucertola festeggiò il suo settantesimo compleanno svegliandosi. Riteneva questo un fondamentale segreto della vita: svegliarsi e addormentarsi un numero di volte esattamente uguale. Se ci si sveglia anche una sola volta in meno non si recupera più, si sputa la pallina, consummatum est, diceva Lucio che era stato professore di latino e italiano, ed era inoltre Curioso in altre scienze, le naturali le filosofiche le zoologiche (in particolare i batteri), la botanica urbana, i cinesi, il concetto di inizio finale. Lucio Lucertola sorge dal letto faticosamente, con una protesta rumorosa di tuttele ossa. Un canto melodioso e trionfale lo accompagna. Le stesse cellule senza scrupoli che riempiono di ghiaia arterie e articolazioni del vecchio Lucio, animano il risveglio entusiasta del suo giovane canarino. In un bicchiere sul comodino Lucio ritrova il sorriso da cui si è separato per una notte. Con un colpo di pettine lusinga i trenta capelli superstiti, quindi eroicamente piscia. Ci fu un tempo lontano in cui doveva prendere ogni precauzione perché il dorato arcobaleno non imbizzarrisse e bagnasse ovunque nei dintorni. Ora, proteso sul bianco dell’abisso, sta attento che maligne gocce perpendicolari non gli condiscano le pantofole. Tam citus prosilit, nunc prolapsa prostata. Ama comporre versi, il mattino. Si infila gli occhiali. Si avvicina alla tenda della finestra, la squarcia. Appare al mondo, e il mondo gli appare.

    Comici spaventati guerrieri, Stefano Benni
  4. Tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accomulazione di spettacoli. Tuttociò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione.

    La società dello spettacolo, Guy Debord

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20070412 12:03

Addio alla gabbia delle scimmie

È morto Kurt Vonnegut.

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20061216 18:39

E io che mi pensavo…

…che fincipit stesse per finto incipit

Chessò, una roba così:

La mattina del 21 dicembre 1849, il sole splendeva e una tiepida brezzolina spirava su Mompracem, graziosa località balneare di villeggiatura…

E invece, no.

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20061119 12:33

Leggere e scrivere

[Reading and writing] are not only fundamentally similar, they're the necessary halves of a single human activity.

The reader completes the arc.

If there is no reader, there is no text.

William Gibson, riecheggiando Zadie Smith.

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20060723 16:40

“Jerry”?!

Like me, Jerry is Australian and fifteen years in Tokyo have left him blessedly profane. This PR at Production IG is being a real dickhead.

È sempre sorprendente scoprire come, per quanto si creda di conoscere, per così dire, una persona attraverso le sue esternazioni via internet, è sufficiente una sua comparsa in un altro mezzo di comunicazione, un racconto di altri, per aprire nuovi e inattesi scorci di personalità.

L’australiano scurrile, Jerry, di cui si parla, infatti, altri non è che Jeremy Hedley, uno che si firma Jeremiah, uno che, con il suo stile sobrio ed elegante ha influenzato miriadi di siti e più di un designer.

Ecco cosa accade quando si attraversa lo specchio e da narratore si diventa narrato.

Categoria: libri, giapponismi

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20060715 10:38

La delicata arte dell’editing

The problem is, copy-editing is not what you’d call an exact science. And apart from house style issues — in the US, Harper Collins likes using serial commas, like the one after fish in He ate beans, fish, and small green bricks (Hodder-Headline would have that sentence read He ate beans, fish and small green bricks without the extra comma), or the use of toward, afterward, upward in the US and towards, upwards, afterwards in the UK — I realised that the different ways that different copy-editors would like sentences to read is a strange and frustrating sort of thing, especially if you’re determined that the same sentences are going to be in both editions. (And then there was Gordon Van Gelder of The Magazine of Fantasy and Science Fiction, who is taking one of the short stories for his magazine, and wanted another whole set of different changes.)

Neil Gaiman sull’arduo compito della revisione editoriale (e io che mi stupivo che qualcuno si fosse messo a cancellare tutte le u da un libro di Terry Pratchett).

Categoria: libri

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20060524 13:05

Il codice della bici

[o/+~o]

Concordo con frammento: se proprio volete leggere un thriller leonardesco, leggetevi La bicicletta di Leonardo di Paco Ignacio Taibo II (e, già che ci siete, potete leggere qualunque altro suo libro, se per questo).

In questo caso, tra l'altro, è tutto vero!

Categoria: libri

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20051120 15:59

Consigli per la vendita

Salve, sono omissis di Bologna.
Ho inviato parecchie e-mail in giro per l'Italia, a quanto pare faccio paura e sono pochi a rispondermi......
Non faccio nulla di male, vorrei solo promuovere il mio nuovo romanzo e sapere se puoi darmi una mano.
Per saperne di più, puoi cliccare sull' indirizzo e mail della Feltrinelli, qui sotto.
Oggi come oggi è difficile farsi conoscere, io ci provo.
Alcuni si sono arrabbiati per l'invasione della loro privacy, altri invece hanno già acquistato o regalato il mio libro.
Spero che tu possa almeno scrivermi, dandomi dei consigli.
Grazie di cuore.

omissis
P.S. E un regalino per Natale?????

Ti segnalo questa pagina: omissis

Non so se questo messaggio di posta elettronica sia stato inviato dall’autrice o da qualcuno che le vuole male (o che vuole male a una fan di Gino Paoli che, nel 2004, regalava cuccioli di cane di piccola taglia. La fan, non Gino). Perciò ho preferito omettere i dati sensibili.

Però, siccome chiede consigli che, peraltro, potrebbero essere utili anche ad altri e, soprattutto, si sa che la gente dà buoni consigli/se non può più dare il cattivo esempio, ecco i miei modesti consigli:

  1. Apri un blog. È facile, è gratis, è sicuramente meglio che impazzire cercando di madare decine di messaggi con Outlook Express. Altre scrittrici, con qualche scopiazzatura e qualche polemica strategicamente piazzata sono riuscite a farsi un sacco di pubblicità attraverso i blog (propri e degli altri).
  2. Se vuoi pubblicizzare un libro, sarebbe buona cosa offrirne l’incipit, un estratto, qualcosa. Anche per questo un sito sarebbe più efficace della posta elettronica. Ora, non dico di arrivare ai livelli del miglior sito dedicato a un libro, ma almeno due parole. Sei una scrittrice, no?
  3. Se devi indirizzare qualcuno a una pagina di presentazione di un libro (che non è un indirizzo e mail), meglio Internet Bookshop che non la Feltrinelli. Capisco che sei di Bologna ma, almeno per quanto riguarda internet, fidati.
  4. Se proprio proprio senti l'irrefrenabile urgenza di spedire un messaggio di posta elettronica a decine di sconosciuti, i consigli che posso darti sono:
    • prima informati sulla legge sulla privacy e la sua applicazione riguardo la posta elettronica,
    • poi, scrivi qualcosa di più sul tuo libro e sulle sue qualità e sul perché sarebbe un fantastico regalo di Natale,
    • poi, inserisci un collegamento al tuo blog (hai aperto un blog, vero?) dove, naturalmente, si potranno trovare ampi stralci del volume in questione,
    • infine, soprattutto, impara a usare il campo ccn del tuo programma di posta elettronica (ah, già che ci sei, potresti cambiarlo, il programma)!

Categoria: libri

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20050902 16:42

Sono aperte le puntate

Il sogno di alcuni è avere il proprio nome su un libro. Ora, spendendo abbastanza, potreste avere il vostro nome in un libro (potete anche scegliere tra una schiera di autori). Naturalmente per una buona causa.

[via Neil Gaiman]
Categoria: libri

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20040918 18:43

Il calligrafo di Voltaire

copertina de 'Il calligrafo di Voltaire'

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20040609 09:05

Fosco

Come al solito, Frammento lo dice meglio.
Anche se non sempre si riesce a essere d'accordo con quanto scriveva, Fosco Maraini rimane un imprescindibile per chiunque voglia guardare un po' oltre il proprio naso verso est.

Categoria: giapponismi

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20040514 08:47

Liberi libri

Sono anni che non frequento una biblioteca. Di solito, infatti, i libri li compro. Non per questo, però, l'idea di abolire il prestito gratuito in biblioteca mi sembra meno criminale.
non pago di leggere

Categoria: libri

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20040430 15:46

Piccoli e grandi giochi a proposito di libri

Un meme si aggira per la blogosfera... In quella di lingua italiana è giunto tramite La vita istruzioni per l’uso., che l’ha ripreso da Caterina.net, la quale è responsabile anche della trasmissione verso i blog di riferimento per quanto riguarda il design, dove sono nate interessanti varianti. Personalmente non amo particolarmente le catene di Sant’Antonio, anche (soprattutto?) di questo tipo, ma la curiosità mi ha fatto seguire la sottile linea blu dei collegamenti, finché mi sono ritrovato in quella selva oscura chiamata LiveJournal. Si è trattato di un viaggio discretamente allucinante, che mi ha ricordato i vecchi tempi, e mi ha permesso di scoprire che il sumo è meglio del karate. La ricerca, però si è rivelata infruttuosa, portando a vicoli ciechi, diari visibili solo agli “amici” e mutazioni. Mi sono fermato.
Come dicevo, non amo le catene di Sant’Antonio, ma amo i libri alla follia e, in genere, non mi dispiacciono nemmeno i giochi, quindi, visto che, dopo averci girato intorno per un certo tempo, ho preso il coraggio a quattro mani e, con i soldi della trasfusione, l’ho comprato, prometto che, appena ripresomi e abbastanza in forma da affrontare le sue 624 pagine, trascriverò la quinta frase della ventitreesima pagina di questo libro (anche se, presumibilmente altrove).

Categoria: meta, libri

p.s.: Blogger mi ha offerto un account su Gmail. Poiché sono un collezionista di indirizzi di posta elettronica, non ho potuto rifiutare: mompracem@gmail.com.

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20030620 10:51
È proprio vero: a non stare attenti si perde il bus.
L'immortalità dovrà attendere il volume secondo...

D'altronde, qualcuno ha già espresso gli stili più interessanti.

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20030612 07:56
Il richiamo della foresta

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20021213 11:55
"'Hai ottenuto la pace' disse l'uomo-bufalo. 'Hai preso le nostre parole, le hai fatte diventare tue. Non avevano ancora capito che se esistono, e se esiste la gente che li venera, � perch� ci� a noi conviene. Potremmo cambiare idea, comunque. Non � escluso che la cambieremo.'
'Sei un dio?'
L'uomo-bisonte scosse la testa. Shadow pens� per un istante che fosse divertito. 'Io sono la terra' disse."

Neil Gaiman, American gods

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11:53

Falsi amici

No, non sto parlando di chi mi segnala sul proprio blog (grazie!).
Sto parlando di traduzioni.
So che c'è chi avrebbe più diritto di me di parlare di certe cose, ma ho appena finito di leggere un libro che mi ha fatto tornare in mente (e sullo stomaco) qualche riflessione sul mestiere di tradurre.
E già, perché proprio di mestiere si tratta o, meglio, si dovrebbe trattare.
Io di mestiere non faccio il traduttore e l'inglese l'ho imparato da solo, ma una delle prime cose che ho incontrato nello studiare le lingue sono i "falsi amici". I falsi amici sono quelle parole apparentemente molto simili tra loro, ma con significati diversi.
Tipici esempi dall'inglese sono to annoy (infastidire), compass (bussola), silicon (silicio), ecc.
È presumibile che un traduttore queste cose le sappia e che una casa editrice impieghi persone che il traduttore lo fanno di mestiere o che, almeno, qualcuno controlli il risultato.
Pia illusione.
Nella maggior parte dei casi non è così, e il libro di cui sopra ne è un fulgido esempio: è ambientato in Nordamerica, l'autore (che pure è inglese) a fine volume ringrazia chi lo ha aiutato a eliminare gli ultimi anglicismi... e allora perché, mi chiedo, tradurre buffalo con "bufalo" invece di "bisonte"? football con "calcio", che in inglese americano si dice soccer?
Inoltre, chi mi sa dire la differenza tra una "lanterna a forma di luna crescente" e una a forma di luna calante? Semplice, non esiste, perché crescent (moon) significa, semplicemente, "mezzaluna".
E questi sono solo gli esempi che ho estrapolato dal contesto, senza un confronto con il testo originale, non oso pensare a quali e quanti altri e/orrori si possano celare...
Per essere chiari: non è mia intenzione denigrare la figura del traduttore, né negare il merito là dove è dovuto. Voglio solo segnalare il modo in cui, troppo spesso, si fa "cultura" in Italia.

Ah, dimenticavo, buona Santa Lucia a tutti!

Categoria: libri

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20021205 15:16

Vonnegut

E una volta una ragazza carina mi venne incontro a un cocktail party, e mi chiese: Di che cosa ti occupi in questo periodo?.

Mi sto suicidando con le sigarette replicai.

Pensò che fosse abbastanza divertente. Io no.

Kurt Vonnegut, Benvenuta nella gabbia delle scimmie

Categoria: sigarette

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20021128 11:02

La narrazione

"Così, senza la narrazione, le rocce e le piante e gli animali vanno avanti benissimo. Ma le persone, no. Le persone vagano smarrite. Non distinguono una montagna dal riflesso della montagna in una pozzanghera. Non distinguono un sentiero da un dirupo. Si fanno male. Si arrabbiano e si fanno male a vicenda, o lo fanno alle altre cose. Fanno male agli animali perché sono in collera. Litigano e si imbrogliano a vicenda. Vogliono troppo. Trascurano le cose. Le coltivazioni non vengono seminate. Ne vengono seminate troppe. I fiumi si sporcano di merda. La terra si sporca di veleno. La gente mangia cibo avvelenato. Tutto è confuso. Tutti stanno male. Nessuno si prende cura della gente malata, delle cose malate. Ma questo è grave, gravissimo, no? Perché badare alle cose è il nostro compito, no? Badare alle cose, badare a noi stessi. Chi altro dovrebbe farlo? Gli alberi? I fiumi? Gli animali? Quelli fanno ciò che sono. Ma noi siamo qui, e dobbiamo imparare in che modo starci, come fare le cose, come mandare avanti le cose nel modo giusto. Il resto del mondo sa il fatto suo. Conosce l'Uno e la Miriade, l'Albero e le Foglie. Noi sappiamo soltanto come imparare. Come studiare, come ascoltare, come parlare, come narrare. Se non raccontiamo il mondo, noi non conosciamo il mondo. Ci perdiamo nel mondo, moriamo. Ma dobbiamo raccontarlo bene, in modo veritiero. Chiaro? Dobbiamo prenderci cura di esso e raccontarlo com'è davvero."

Ursula K. Le Guin, La salvezza di Aka, Mondadori

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20021122 13:38

L'unica differenza tra un matrimonio hawaiano e un funerale hawaiano, disse Buddy Hamstra, era che al funerale cantava una persona in meno. Come avrei potuto ridere nel momento in cui mi diceva una cosa del genere al funerale di sua moglie?

Paul Theroux, Hotel Honolulu, Baldini&Castoldi

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I Love Camino!

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