Pulizie in corso

Mompracem
Le parole sono importanti!
20021217 15:21

Appunti di notte (I)

Certo che si scrivono cose strane di notte, al buio:

ogni cosa
  può essere
    scritta
      in innumerevoli
        diversi modi

ma fondamentale
  rimane, in ogni caso
    scrivere.
      poiché tra il pensato
        e l'agito necessaria è
          in ogni caso
            l'azione

Ma nello scrivere al buio
 solo la memoria
  rimane come filo conduttore.
   e dunque, che differenza con il
      pensare?

Originariamente scritto su un carta e ripubblicato qui

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20021215 09:40

Grazie

Quanto ti devo?

Se per caso mi vedi steso a faccia in giù per strada, voltami.

da L'uomo senza passato di Aki Kaurismäki

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20021213 11:55
"'Hai ottenuto la pace' disse l'uomo-bufalo. 'Hai preso le nostre parole, le hai fatte diventare tue. Non avevano ancora capito che se esistono, e se esiste la gente che li venera, � perch� ci� a noi conviene. Potremmo cambiare idea, comunque. Non � escluso che la cambieremo.'
'Sei un dio?'
L'uomo-bisonte scosse la testa. Shadow pens� per un istante che fosse divertito. 'Io sono la terra' disse."

Neil Gaiman, American gods

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11:53

Falsi amici

No, non sto parlando di chi mi segnala sul proprio blog (grazie!).
Sto parlando di traduzioni.
So che c'è chi avrebbe più diritto di me di parlare di certe cose, ma ho appena finito di leggere un libro che mi ha fatto tornare in mente (e sullo stomaco) qualche riflessione sul mestiere di tradurre.
E già, perché proprio di mestiere si tratta o, meglio, si dovrebbe trattare.
Io di mestiere non faccio il traduttore e l'inglese l'ho imparato da solo, ma una delle prime cose che ho incontrato nello studiare le lingue sono i "falsi amici". I falsi amici sono quelle parole apparentemente molto simili tra loro, ma con significati diversi.
Tipici esempi dall'inglese sono to annoy (infastidire), compass (bussola), silicon (silicio), ecc.
È presumibile che un traduttore queste cose le sappia e che una casa editrice impieghi persone che il traduttore lo fanno di mestiere o che, almeno, qualcuno controlli il risultato.
Pia illusione.
Nella maggior parte dei casi non è così, e il libro di cui sopra ne è un fulgido esempio: è ambientato in Nordamerica, l'autore (che pure è inglese) a fine volume ringrazia chi lo ha aiutato a eliminare gli ultimi anglicismi... e allora perché, mi chiedo, tradurre buffalo con "bufalo" invece di "bisonte"? football con "calcio", che in inglese americano si dice soccer?
Inoltre, chi mi sa dire la differenza tra una "lanterna a forma di luna crescente" e una a forma di luna calante? Semplice, non esiste, perché crescent (moon) significa, semplicemente, "mezzaluna".
E questi sono solo gli esempi che ho estrapolato dal contesto, senza un confronto con il testo originale, non oso pensare a quali e quanti altri e/orrori si possano celare...
Per essere chiari: non è mia intenzione denigrare la figura del traduttore, né negare il merito là dove è dovuto. Voglio solo segnalare il modo in cui, troppo spesso, si fa "cultura" in Italia.

Ah, dimenticavo, buona Santa Lucia a tutti!

Categoria: libri

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20021205 15:16

Vonnegut

E una volta una ragazza carina mi venne incontro a un cocktail party, e mi chiese: Di che cosa ti occupi in questo periodo?.

Mi sto suicidando con le sigarette replicai.

Pensò che fosse abbastanza divertente. Io no.

Kurt Vonnegut, Benvenuta nella gabbia delle scimmie

Categoria: sigarette

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